Sognare con l’Ayahuasca

Testo di Peter Gorman
Fotografie di Luca De Santis

Magia rossa che ti muovi nel nostro sangue,
Magia verde che ti muovi sotto il mare e in tutto il firmamento,
Magia bianca che riempi il cielo,
Magia nera che abiti sotto la terra,
Proteggeteci da tutti gli spiriti maligni,
Guidateci in altri reami,
Insegnateci le cose che vivono dall’altra parte.
(da una canzone di Julio)

Estratto da L’ayauhasca nel mio sangue. 25 anni di sogni con la Medicina 
di Peter Gorman, Shake Edizioni, Milano 2015

La liana della medicina si innalza sopra di me, così spessa che sembra un tronco di quercia o di olmo. La guardo e le chiedo di immergermi nella sua essenza. La linfa inizia a scorrere, mi si riversa addosso, mi copre. Avverto l’inizio del cambiamento. Tra breve l’immagine della liana, grossa come un’enorme quercia, verrà sostituita da vere e proprie visioni: alcune saranno ricordi di cose che ho fatto o che ho subito, soprattutto cose brutte, che fanno male e che sarò costretto a rivisitare e a rivivere, magari anche più volte nel giro di pochi secondi. Quelle cose mi segneranno. Mi spaventeranno mostrandomi quanto sono stato insensibile. Perché ho trattato quel tizio in quel modo? Perché sono stato trattato da un altro in quell’altro? Sono esperienze difficili da rivivere, ma la medicina mi spinge a lasciarle andare, a liberarle.

Sono un peso morto che mi sta attaccato al cuore e all’anima, che mi schiaccia. Devo ricordare di aver fatto quelle cose ed evitare di ripeterle: magari ho mentito a un’amante, sapendo che se avesse scoperto la verità sarebbe rimasta ferita, e io non ho avuto il coraggio di dirgliela, la verità. O forse non sono stato generoso con uno sconosciuto quando avrei avuto ampie possibilità di esserlo, e invece ho agito da egoista. Devo ricordare il ricordo, impegnarmi a diventare un essere umano migliore la prossima volta, lasciando andare però il senso di colpa. L’amante che ho ferito è già altrove, lo sconosciuto non si ricorda più di me. Devo rivivere quelle cose in modo da poterle vomitare e scaraventare a terra, lasciando che la medicina le elimini, che mi alleggerisca, in modo da potermi muovere più libero sia nel suo mondo, sia nella realtà quotidiana.

E una volta che mi sono ripulito, la medicina, l’ayahuasca, mi lascia disteso, immobile, e mi elargisce un sogno. Non è necessariamente quello che voglio sognare, ma di sicuro è quello che devo sognare.

Forse avrà a che fare con la sofferenza umana, saranno immagini terribili di dolore e angoscia che mi vengono mostrate per rafforzarmi, in modo da poter fare del mio meglio per impedire quelle sofferenze nel mondo, o forse vedrò fiori danzanti che mi spingono a condividere la loro gioia con tutti quelli che incontro, o visioni di altri pianeti, altri esseri, altri spiriti; potrei addirittura ricevere risposte semplici a domande che non mi ero mai sognato di porre.

Una volta, mentre affrontavo la fine di un matrimonio, così burrascosa che i miei figli, i nostri figli risentivano profondamente di tutto quel dolore e quell’astio, la medicina mi sussurrò: “Più gioia, meno dolore”. Impiegai settimane per capire che cosa significassero quelle parole e come farle entrare nella mia vita. Poi mi si chiarì tutto.

 Ogni volta che tra me e la mia ex nasceva una discussione, mi sarei dovuto impegnare a creare più gioia e meno dolore. Se mi mettevo a litigare con lei e mi rendevo conto che una certa frase l’avrebbe fatta infuriare, dovevo mordermi la lingua e dirle qualcosa di completamente diverso, una parola gentile. Se era lei a iniziare la lite toccando un nervo scoperto che mi spingeva a inveirle contro, dovevo mordermi la lingua e far finta di niente, oppure trovare il modo di spegnere la sua rabbia.

Mi ci vollero settimane per imparare a farlo, e tante, tantissime volte ho fallito ma, nel momento in cui ho imparato, la rabbia è passata, l’astio è passato ed è iniziata la guarigione della mia famiglia. L’ayahuasca non ha risolto i miei problemi allora, né lo farà mai, ma mi ha indicato la strada che, se mi fossi messo di impegno, avrei dovuto imboccare per risolverli. È questa la guarigione dell’ayahuasca, così si sogna con l’ayahuasca.

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