Tokyo Metropolitan Teien Art Museum

Testi di Paola Corini 
Fotografie di Luca De Santis

Era l’anno 1923 e il Principe Yasuhiko Asaka, ultimo di otto fratelli, studiava in Europa all’Accademia Militare, quando un incidente d’auto lo ferì severamente e lo trattenne nel continente. La “Principessa Fumi”, ottava figlia femmina dell’imperatore Meiji, moglie del principe, lo raggiunse per stargli accanto nella convalescenza e così la coppia trascorse oltre due anni insieme a Parigi. Era la primavera del 1925 a Parigi quando si tenne l’Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne, conosciuta anche come “Le Style 1925”: oltre cinquanta acri in pieno centro città, dall’Esplanade des Invalides, lungo Pont Alexandre III, fino all’ingresso del Grand Palais e Petit Palais. 

La mostra parigina battezzo lo stile Art Déco e i cuori di due principi che si promisero, una volta rientrati in Giappone, di costruire una villa famigliare in puro stile Art Déco. 

Nel tempo dei primi ciliegi in fiore, l’aprile del 1933, la villa fu completata a Tokyo Shirokanedai, il quartiere abbiente a sudovest di Minato. Vi regnarono per quattordici anni, poi la villa servì come residenza pubblica del Primo Ministro e poi ancora degli ospiti di Stato. 

Nel 1981 la terra e il palazzo divennero proprietà dell’amministrazione metropolitana di Tokyo, aprì al pubblico come museo nell’ottobre del 1983. Le porte di vetro pressato che aprono la casa furono commissionate all’orafo e vetraio francese René Jules Lalique: una figura intera di donna, in posizione eretta, una veste liscia lunga fino ai piedi, e due ampie ali dispiegate verso il cielo, moltiplicata per quattro volte, un’allitterazione visiva di vigore e slancio angelico. “Ananas e Melagrane” il titolo dei lampadari della Great Dining Hall, destinata alle feste con ospiti, firmati sempre da Lalique. La Perfume Tower e sette stanze furono disegnate da Henri Rapin, artista di decorazione d’interni in gran voga all’epoca. E così via. In più punti i motivi dei termosifoni sono pesci, creature marine o “onde dell’oceano azzurro”, elementi tradizionalmente nipponici. Una nobile fusione di stile europeo e locale.

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