Ispirato dal movimento e dalla rotazione delle opere di Calder, Kentridge rievoca la figura della Sibilla, la sacerdotessa citata anche da Dante che, interrogata, trascriveva gli oracoli su foglie di quercia. I vaticini, disperdendosi e ruotando al vento dell’antro di Cuma, confondevano i destini, diventando simbolo d’incertezza e del tempo incontrollabile che fluisce, muta e ritorna.
Nel video omonimo, un “flipbook” animato da una sequenza di disegni a inchiostro o carboncino, la Sibilla contemporanea è immaginata come una danzatrice africana che si muove, accompagnata dalle composizioni vocali di Nhlanhla Mahlangu, sullo sfondo di pagine di libri dove l’inchiostro tratteggia alberi con rami e foglie nere che si scompaginano e si rimescolano, riportando profezie in cui un algoritmo implacabile indica l’esito del nostro destino, come una nuova Sibilla.
A contrastare l’automatismo che sembra guidare la nostra sorte, le immagini disegnate su pagine di vecchi libri e antiche edizioni della Divina Commedia, mostrano alberi, foglie, oggetti animati, forme geometriche colorate e figure in trasformazione che restituiscono vita e umanità al tentativo di scoprire il proprio futuro e ai sentimenti di paura e incertezza che ne derivano.
Single channel HD film
Duration 9’ 59’’
Edition of 9
Still from video
Courtesy Galleria Lia Rumma
Milan/Naples